E’ stato pubblicato nel Bollettino Ufficiale della Regione Lazio di martedì 9 ottobre, il Decreto di nomina a Presidente del Parco, di Mario Tozzi, una conferma attesa. Il suo nuovo compito sarà traghettare il Parco in nuovo decennio di sfide a partire dall’applicazione del Piano (approvato a luglio ed in via di pubblicazione) e dell’ampliamento approvato nelle scorse settimane (anch’esso in via di pubblicazione).
Per quanto riguarda l’ampliamento si tratta di 1213 ettari, pari al 36% in più di territorio protetto. In particolare le aree d’ampliamento riguardano (semplificando la complessità della questione) due diversi contesti: quello del paesaggio-storico-archeologico e quello naturalistico ed agricolo. Le scelte sono state fatte considerando il livello di panificazione urbanistica in atto, il livello di compromissione territoriale e quindi le potenzialità di un reale recupero ambientale e paesaggistico.
Per quanto concerne il contesto del paesaggio storico–archeologico, l’ampliamento dei confini del Parco dell’Appia coinvolge in via prevalente il sistema degli Acquedotti che va dagli attuali confini del parco fino a Porta Maggiore. Inoltre è considerato il sedime ed una fascia di rispetto della via latina nel tratto che attraversa la zona “O” di Tor Fiscale prevista dal P.R.G. per una larghezza di 150 metri.
Viene quindi inserita nel Parco l’area delimitata da Porta Latina, via Latina, Piazza Numa Pompilio, Mura Aureliane e Via Cristoforo Colombo, un area che contiene al proprio interno importanti e famose aree ipogee del II e III sec d.C., oltre che numerosi edifici di alto valore destinati ad attività culturali come la Casa del Cardinale Bessarione ed il Museo delle Mura.
Infine è stata inserita nei perimetri del Parco l’area dell’antica città di Tellene già assoggettata al vincolo archeologico. Per quanto concerne il contesto agricolo e naturale, nella prospettiva più generale di salvaguardare e tutelare l’ambiente ed il paesaggio di quella che comunemente viene definita Campagna Romana, si propone di estendere i confini attuali a quei territori che dagli attuali perimetri raggiungono l’area del Divino Amore per poi congiungersi con alcune tenute del Comune di Marino.
Questo contesto conserva in larghi tratti i contenuti originali del paesaggio originario, poco popolato e con vegetazione sporadica. L’area inoltre presenta importanti testimonianze storiche. Ma la qualità di questi territori è data anche dalla permanenza, in questo contesto di Campagna Romana, di quel paesaggio, affermatosi in questi ultimi cinquanta anni e caratterizzato da colture specialistiche di pregio come la vite. Questi territori sono inoltre già stati classificati come “area agricolo di elevato valore paesaggistico” dal Piano Paesaggistico Regionale.